Lavoro e professione

Logistica dei farmaci, meno sprechi e più salute in ospedale. Iniziativa Fiaso-Sifo-Assoram

di Andrea Vettori (Scientific director Mediserve editoria e formazione)

Un’indagine sulla logistica farmaceutica ospedaliera, con lo scopo di fare di più e sempre meglio. A lanciare l’iniziativa è Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) in collaborazione con Sifo (Società italiana di Farmacia ospedaliera e di Servizi farmaceutici delle aziende sanitarie) e Assoram (Associazione operatori commerciali e logistici), con il contributo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Lo studio coinvolge 68 aziende sanitarie in 15 Regioni e prevede due fasi: la prima, quantitativa, basata su questionari online; la seconda, qualitativa, con interviste alle direzioni strategiche. Hanno, inoltre, partecipato 44 aziende associate Assoram che pesano ben oltre il 70% delle quote associative, distribuite in 4 Regioni del Nord, 4 del Centro e 3 del Sud e Isole. A seguire, in un clima improntato al confronto, la stesura di documenti e report.

Meno sprechi, più salute
Sotto la lente di ingrandimento, quindi, il percorso che va dal fornitore al letto del paziente, impattando sui processi clinico-assistenziali, sulla qualità dei servizi erogati e, non ultimo, sulla spesa. Secondo recenti dati, infatti, tra medicinali scaduti e apparecchi inutilizzati vanno in fumo circa due miliardi di euro all’anno. Risorse che potrebbero essere recuperate e destinate ad altri comparti della salute, come ad esempio le terapie innovative. Di fronte a queste cifre, l’intento dell’indagine è, quindi, semplificare, razionalizzare, mettere in ordine i processi di approvvigionamento e distribuzione di farmaci e dispositivi, in modo da minimizzare gli sprechi. «La riorganizzazione della supply chain rappresenta un passaggio imprescindibile per migliorare l’allocazione delle risorse disponibili», conferma Giuseppe Turchetti, professore ordinario di Economia e management sanitario alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. «Il progetto dimostra che si può fare spending review anche senza tagliare prestazioni e servizi», afferma Francesco Ripa di Meana, presidente di Fiaso. «Un orientamento che, pur con tante difficoltà, le aziende sanitarie hanno sempre cercato di portare avanti, soprattutto in questi anni di ristrettezze finanziarie. Del resto, il monitoraggio dell’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza mostra, nonostante i tagli, un costante miglioramento nella maggior parte delle Regioni. La nostra attuale iniziativa si muove in questo solco, quello di economizzare tenendo sempre di mira efficacia e sicurezza».

«Abbiamo aderito a questo progetto con grande interesse e con l’obiettivo di modernizzare e rendere più funzionali le strutture delle farmacie ospedaliere anche attraverso l’introduzione di tecnologie innovative» afferma Marcello Pani, Presidente della Sifo. «All’interno delle Aziende sanitarie, la Farmacia è lo snodo principale dei processi di Logistica farmaceutica, e la nostra Società da qualche anno sta lavorando su questo tema in due direzioni principali: la ricerca e la formazione del farmacista».

Un plauso al progetto, che sta riscontrando numerose adesioni, viene anche da Assoram. «L’iniziativa costituisce una grande opportunità per aprire un costruttivo dibattito con gli attori del sistema su un tema per noi centrale, in cui vantiamo una expertise consolidata in quanto attività core degli operatori associati», dice il presidente Edoardo Maria Felsani. «La base associativa ha confermato interesse per il questionario. Grazie alla risposta così attenta dei nostri associati possiamo già dirci soddisfatti dell’avanzamento del progetto, che solo sei mesi fa presentavamo nel corso dell’assemblea annuale».

Una varietà di modelli
Ma quali sono i modelli attualmente presenti sul territorio nazionale in fatto di logistica? Il Paese si presenta, di fatto, “a macchia di leopardo”: c’è chi sostiene l’internalizzazione, chi sceglie la centralizzazione e chi punta sull’esternalizzazione. Si tratta di tre modelli differenti, che l’indagine vuole passare al setaccio. Il primo, il più tradizionale e ancora oggi il più diffuso, si basa su una gestione tutta interna, che prevede la presenza, all’interno di ogni ospedale, di una farmacia e di un magazzino; in questo caso, gli operatori della farmacia sono direttamente impegnati nel processo, da un lato tenendo i contatti con i fornitori, dall’altro rifornendo i reparti. Il secondo modello prevede, invece, la gestione centralizzata in un unico magazzino, mentre il terzo opta per l’outsourcing. In quest’ultimo caso, gestione e movimentazione di farmaci e presidi sono affidati a un operatore esterno all’azienda sanitaria e i rapporti con i fornitori restano a carico della centrale di committenza o di acquisto oppure dell’ospedale.

Dallo status quo alle proposte per il futuro
A mano a mano che la ricerca prosegue, si identificheranno i modelli di logistica esistenti e quelli in fase di progettazione; gli indirizzi regionali a cui le aziende sono tenute a uniformarsi; i servizi offerti dagli operatori esterni. Fatto ciò, si passerà all’analisi dei punti di forza e di debolezza dei vari modelli, con relative implicazioni, ad esempio su tracciabilità e sicurezza; alla formulazione di indicazioni strategiche su possibili modalità alternative di gestione dei servizi logistici; al contributo al programma del commissario per la revisione della spesa. Il tutto coordinato e presidiato da una “cabina di regia” composta dai promotori dello studio, che opereranno in un’ottica multidisciplinare. A inizio 2017 si avranno i risultati, utili per concretizzare un sistema di logistica sicuro, efficace, efficiente, in grado di apportare significative migliorie in termini di qualità, sicurezza ed efficienza al Servizio sanitario nazionale.

Andrea Vettori

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